Buddismo e Cristianesimo Così lontani
così vicini 13.03.2015
Convento dell’Annunciata
R o v a t o
Riflessioni sparse
Oggi assistiamo alla genesi di un pensiero che tende a
emarginare la questione della trascendenza
teologica dalla
possibilità del pensiero stesso.
Non solo : si
richiede una trascendenza che sia liberatrice, e a
partire da questa istanza si propone un’interpretazione del religioso che renda
possibile una concezione
dell’uomo secondo l’uomo e non secondo Dio. Una specie di religione del’auto - redenzione.
Nel Buddismo c’è una genesi della Soggettività
che però conduce al Sé Assoluto :
in questo senso
mi pare completamente
assente il concetto di trascendenza teologica, centrale invece nella dinamica
del Cristianesimo.
Il percorso del Buddismo mi appare come un momento divino senza Dio: l’obiettivo è l’auto – attuazione
assoluta del Soggetto.
Il Buddismo riconosce alla Soggettività il carattere di evento
unico e assoluto.
Anche il concetto
di cessazione del dolore si inserisce all’interno di questo movimento del Sé verso il Sé.
Anche nel Cristianesimo
è centrale la dinamica della Soggettività, ma nel movimento del Sé verso il Sé interviene
una specie di interruzione
, di rottura , di deviazione. Nell’idea del
Cristianesimo il percorso della
Soggettività può portare ad Altro
rispetto al Sé.
A questo proposito
è indicativo il
concetto di intersoggettività
asimmetrica proposto da L e v in a s
: il Soggetto rimane se stesso, ma
nel percorso tortuoso e irto di
produzione della Soggettività
sperimenta, drammaticamente, l’Alterità radicale come possibilità.
L’uomo ha cioè la possibilità
di scoprire un’Alterità che non sia
riconducibile alla semplice (seppur complessa)coscienza soggettiva ma assolutamente irrelata ( al di là del Soggetto): L e v i n a s
usa l’immagine della Traccia …
( la traccia indica ma non assicura, lascia intravedere ma non certifica).
L e v i n a s
usa un’altra immagine
che può chiarire
bene questa idea. La Soggettività, nella dinamica Giudaico-
Cristiana, è come una città che lascia aperte le porte affinché il nemico possa liberamente entrare .
Una specie di Soggettività
attaccabile, che si espone ,che
accetta la sfida dell’Alterità
Lo stesso concetto
è presente in H e
i d e g g e r : lui
parla di Rufcharakter , cioè di
Chiamata alla Decisione … di Appello
… L’Alterità rimane cioè una possibilità da non sottovalutare.
Prospettive e punti di raccordo
La Soggettività , che scopre se stessa incamminandosi su una strada tortuosa , sperimenta
la possibilità dell’incontro con la trascendenza teologica
(che rimane comunque un problema).
Il binomio presenza – assenza di Dio attesta
una volta di più e una volta ancora che la Soggettività non è un evento
assoluto?
Conclusione
Sono nato cristiano
sono stato cresciuto nell’induismo
ho raggiunto il buddismo
non ho mai smesso di essere discepolo
di Gesù
(Panikkar)